Qualche giorno fa, molti maschietti evidentemente con la coda di paglia si son premurati di sostenere che non serva in italia una legge sul femminicidio, perché in fondo le donne uccise sono solo il 30% del totale degli omicidi italiano.
C'è subito un primo ma. Chi e come uccide le donne in Italia? Già perché mica sono stupide come noi uomini che ci uccidiamo a vicenda (la quasi totalità degli uomini viene uccisa da altri simili). Ebbene siamo noi trogloditi maschietti incapaci di riconoscere reale pari dignità che alziamo mani, coltelli, pistole. Noi che dimostriamo troppo spesso di avere un cervello da gallina, incapaci di interloquire con le parole, che preferiamo reagire con la violenza.
C'è un secondo ma: molti commentatori sostengono che il reato di femminicidio sia un ulteriore tentativo di scardinare la famiglia e soprattutto la figura del padre e del marito all'interno del nucleo familiare.
Ebbene son solo grandi cazzate.
Perché? Uno è un buon fidanzato compagno padre o marito perché sa essere tale ogni giorno della propria vita. E l'ultima cosa che una persona, uomo o donna che sia, può fare, è quella di alzare le mani per far valere la propria autorità.
Il problema consiste nel non essere capaci di costruire relazioni vere, profonde, che sono sempre fatte con le parole e mai di schiaffi, gelosie, stupri quotidiani nel letto di casa.
E se è così, il problema può essere una legge che stabilisce la carcerazione preventiva verso i mariti violenti? Non credo proprio, la questione è che non sappiamo essere padri, compagni o mariti, in un modo onesto e degno.
Mi fa incazzare oltre ogni misura chi si scaglia contro questa legge, guarda caso al 90% uomini.
Qual'è il problema? Se c'è un uomo violento, questo va fermato. Senza se e senza ma. Mi pare piuttosto una giustificazione della violenza e un insabbiare tutto non volere questa legge.
Invece vanno segnalate le responsabilità, vanno fermate e prevenute le violenze. Ma come si fa a credere che un uomo che minaccia continuamente possa cambiare così d'improvviso. Quello li, molto difficilmente smetterà di essere violento, anzi sicuramente non cambierà mai se non ci sarà una denuncia, se non salterà fuori la violenza subita.
E non credo sia un problema di numeri, la questione non è se i reati di questo tipo siano in diminuzione o in aumento: anche una sola persona morta a causa dei comportamenti di un uomo violento non è accettabile.
Un'ultima provocazione: non ci sono solo uomini che picchiano e uccidono le donne. Ci sono altri uomini, che poi molto meglio non sono, i quali amano ripetere come un ritornello stonato la solita frase: "le donne non si toccano neanche con un dito".
Si, è vero per carità, però questa frase mi puzza. Mi puzza di superiorità, da un lato noi maschietti che dobbiamo stare buoni, dall'altro le donne viste come una categoria protetta, un gruppo di schiavette da tenere a bada. Insomma gli uomini comandano, le donne ronzano intorno come una specie protetta di un parco naturale secondo questa visione. Poi non si usa mica la frusta nei loro confronti, però le teniamo sotto il nostro stretto controllo.
Una visione dove la donna è un oggetto da sventrare la sera in strani festini.
E' un pò come quegli uomini che si lamentano perché la propria donna finge mentre fanno l'amore. Che deve fare povera ragazza! Già deve sopportare un cretino che segue solo il proprio piacere, incapace di comprendere la persona che ha di fronte e lei dovrebbe pure crederci? Altro che donna oggetto, il problema è che noi siamo indietro anni luce... E diciamo la verità, siamo un paese ostile culturalmente, socialmente e politicamente alle donne. Basta pensare alle basse percentuali di donne che lavorano nel nostro paese (per non parlare di chi dichiara anche di avere figli, la peste per i datori di lavoro...), basta pensare ai commenti che si sentono vedendo una signora vestita con abiti corti camminare in strada, puttana è il più gentile...
Cari ipocriti che non volete questa legge, siete solo dei sepolcri imbiancati. Per essere credibili noi maschietti, per primi, dovremmo lottare per questa legge e per la dignitá del mondo femminile.