domenica 25 novembre 2012

Normale a chi?!?

Ebbene si! Anche io possiedo le mie stranezze quotidiane.
Per esempio mi tocco l'orecchio senza accorgermene, oppure vado a comprare il pane, un giornale o un libro e poi lascio sul bancone del venditore la cosa che ho comprato, tornando a casa a mani vuote.
Poi ci sono gli altri. C'è chi impazzisce alla guida di un'auto, tanto da sbraitare se davanti trova il povero omino col cappello in testa che va a 2 km/h. Chi si mette il deodorante senza lavarsi, per coprire il sudore sgocciolante. Chi ripetutamente e ossessivamente fa le stesse cose agli stessi orari ogni giorno e si irrita se l'imprevisto gli rovina la giornata. Chi ancora tiene la scrivania con un ordine ossessivo. Oppure chi compie gesti rituali per scaramanzia.
In sintesi ognuno di noi ha le proprie stranezze, o meglio la propria dose di follia quotidiana.
Perché in fondo aveva ragione Caetano Veloso che cantava qualche anno fa “De perto ninguem è normal”, ovvero che visto da vicino, nessuno è normale (e non Franco Basaglia che comunque avrebbe sicuramente condiviso questa frase).
Mi piace immaginare che la pazzia non sia messa in un angolo, come una terribile malattia, ma sia parte integrante del nostro vivere quotidiano.
Nella nostra società si è sempre avuta la paura dei matti: in anni non troppo lontani si abusò del manicomio, un luogo di violenze ripetute, di elettroshock forzato, di maltrattamenti e torture.
Solo qualche mese fa, qualche inutile parlamentare tentò di istituire dei luoghi di detenzione dove costringere il paziente a "trattamenti sanitari necessari prolungati" fino ad un anno, in pratica ricreando nuovi manicomi, quando se ne è ampiamente dimostrata l'inutilità oltreché la profonda inumanità, grazie alla Legge Basaglia.
E pensare che ancora oggi sono in molti a nascondere questo fenomeno, come la peste.
Per fortuna c'è qualcuno in grado di dare valore ad ogni persona umana, a prescindere dalla sua percezione della realtà o dalle sue stranezze.
Oggi rimangono le parole, le gesta e le azioni di persone che non hanno voluto attenersi alla presunta normalità, che poi non esiste.
Il comune sentire, la normalità, il bon ton, i comportamenti comuni...sono tutte emerite cazzate, buttatele nel cesso e scaricate con veemenza.
Siate voi stessi fino in fondo, non attenetevi alle stupide regole di una società malata di controllo, pulizia, sicurezza e ordine. Abbandonate un mondo intriso di omologazione e di falsi alternativi, spesso più uniformati degli altri.
Andate oltre l'apparenza, al cuore della vostra esistenza. E fregatevene se qualcuno vi giudica!
Samo tutti folli, tutti conserviamo dentro di noi le nostre anormalità e sono proprio quelle caratteristiche che ci rendono migliori!

venerdì 16 novembre 2012

Altea Trini

Cara Altea,
Tre giorni fa un automobilista ubriaco ti ha tranciato sogni, passioni e speranze durante un'uscita in bicicletta.
Non ci siamo mai conosciuti, ma ci ha unito lo scoutismo.
Non invoco vendetta. La nostra storia e la legge scout ci insegnano un'altra via. Vorrei solo che quell'automobilista possa conoscere la tua storia, le tue passioni, la voglia di vivere quell'uscita in bici.
Facevi strada, come migliaia di tuoi coetanei lungo strade impervie, sotto la pioggia incessante o il sole d'agosto. Solcavi percorsi di avventura condividendo esperienze, cibo, acqua e desideri.
Di fronte alla morte, non ci sono parole e neanche la giustizia riuscirà mai a a darci conforto per una perdita straordinaria come la tua.
Rimane la forza del cammino che hai vissuto, la voglia di lasciare il mondo un pò migliore di come lo hai trovato. Rimane forte, stagliato in alto nel cielo il tuo esempio, quello di una ragazza che resta nelle parole e nei ricordi di un lupetto del tuo gruppo: "sapessi  come mi guardava Altea con i suoi occhi. Occhi grandi e buoni che facevano sentire questo piccolo accettato e stimato". Ci sono esperienze che non si consumano nell'immediatezza di un ubriacatura, ci sono strade impervie talvolta dure da percorrere che ci rendono migliori, ci sono percorsi che non si fanno in un suv all'ultima moda sfrecciando per strade locali.
C'è una strada che prevede pochi ingredienti, quelli essenziali, un sentiero che ci porta a condividere insieme ad altri fratelli scout un'avventura, un sogno o un'impresa. Un percorso fatto di cose concrete, poche chiacchiere, relazioni sincere e profonda umanità.
Tu hai scelto questa strada come i tuoi amici, le tue insegnanti e quel piccolo-grande lupetto hanno ricordato. Ed è quella strada che ha cambiato la nostra vita e l'ha resa migliore.
Nel prato della base Agesci di Bracciano c'è un sacrario che ospita i nomi di tutti coloro che in uniforme hanno perso la vita. E ci sará anche il tuo, per ricordare quei valori che hai incarnato nella tua vita.
La morte è come l'inverno: porta un gelo pesante che ti penetra dentro, impossibile da sconfiggere. Ma il tuo esempio, il ricordo non può e non deve svanire.
Resterà dentro di noi, come una rosa che fiorisce nel freddo pungente, nella neve incessante e fa prevalere il sapore della vita.
Grazie Altea! Ora che hai raggiunto la vetta più alta, Buona strada!

domenica 4 novembre 2012

Choosy? Preferisco foolish...

Mi chiamo Gabriele Biccini, ho trent'anni e sono fortunato!
Già, perché fortunato? Perché ho un contratto a tempo determinato, che ha una scadenza per carità, ma che è pur sempre con tutti i crismi del caso (tredicesima, malattia, ferie, orario di lavoro vero ecc...)! 
Se sento mia moglie, i miei amici, le amiche di mia moglie, i miei coetanei... tutti hanno contratti a progetto, oppure lavorano in nero, oppure ancora un lavoro non ce l'hanno.
Ascolto persone alle quali viene chiesto di restituire gli stipendi dei mesi precedenti, avete capito bene, RESTITUIRE! Magari perché l'azienda è in crisi. Ma si può? No che non si può!
E vedo aziende della grande distribuzione, offrire stages per l'eccelsa cifra di 200, dico 200 euro al mese. Che generosità! Sicuramente gli stagisti faranno affari, potranno costruirsi una famiglia, potranno viaggiare e formarsi nel mondo.
Nei curriculum risaltano decine di volte le parole master, stage, tirocinio, contratto di prova, esperienza all'estero... Insomma un lungo percorso di dissanguamento (queste esperienze hanno spesso un costo elevato) ottenendo risultati modesti. E il problema è che si sposta semplicemente l'ingresso nel mondo del lavoro, oppure a volte non c'è proprio!
Poi c'è il ministro Fornero, quella che ci dice che siamo troppo selettivi, choosy, schizzinosi alla lettera....
Io ho scelto un lavoro, anzi due insieme per (non) arrivare alla fine del mese, che sono stati i primi che ho avuto la fortuna di trovare sottomano, perché, cara la mia simpaticona ministra, con mia moglie aspettavamo un bambino e non potevo perdermi in mille scelte differenti...fare il choosy.
Una strada però c'è, e leggendo blog, post e simili c'è qualche sapiente che riesce ad estrarre l'unica vera possibilità di uscita dalla crisi...
La soluzione consiste nell'inventarsi questo stramaledetto lavoro, nel trovare una strada propria e dedicarvi tutte le energie per uscire dalla propria crisi. Lasciate perdere leggi e leggine di ministri incompetenti, capaci solo di offendere i giovani, agite di vostra spontanea volontà! Mettete nel cestino quel choosy, siate foolish, folli (senza però essere hungry, affamati o meglio assetati di sangue).
E qualora abbiate un sogno da coltivare, un'idea da sviluppare, mettetela in pratica! Uscite dai vostri comodi confini e lottate, abbiate la passione di realizzare il vostro presente!
Per il resto, se si parla di politiche del mercato del lavoro e simili... Ma andate a cagare voi e le vostre bugie...


PS: abbiamo stabilito che sono un privilegiato con un contratto vecchio stile... solo che quel ministro così sensibile, così facile alla lacrima da diventare una tragica barzelletta, la Fornero, ha ben deciso che i contratti a tempo determinato al secondo rinnovo non possono essere rinnovati dopo una ventina di giorni come accadeva prima, ma solo dopo almeno 60 giorni... E le aziende, non potendo assumere subito a tempo indeterminato cercano difficilissime soluzione all'intrigo Fornero... Complimentoni.... del genere... Vieni avanti Cretina....

giovedì 1 novembre 2012

Una leggera flessione del senso sociale

Max Gazzè cantava qualche anno fa che «il futuro è toccare, mangiare, dormire, ammalarsi d'amore».
Mi sembra che i nostri governanti pensino invece che il futuro sia fatto di conti in ordine, finanza e mercati, con l'uomo rilegato in un angolo.
E' di ieri la notizia secondo la quale il governo si rifiuta di concedere fondi per i malati di sla.
Intanto il ministro Fornero piange, di nuovo.
Nel frattempo lo stesso governo si impegna a destinare genericamente "al sociale" i 900 milioni di euro che faranno capo a Palazzo Chigi. E' un segnale per carità, ma non basta.
Non basta, dopo i tagli del governo Berlusconi, che si preoccupava di detassare i furbi e nel contempo eliminava, con furia animalesca, le politiche sociali.
Non basta se la disattenzione verso i malati, l'esclusione o la non autosufficienza cresce ogni giorno.
Non basta, se più di un quarto degli italiani è povero, se più di un terzo dei giovani non ha lavoro.
Io non so se sia giusto o meno tener fede al patto di stabilità (o di stupidità, a seconda delle opinioni). So che l'uomo, debba avere sempre e comunque la priorità sui conti e sull'economia.
E so che i danni sociali di milioni di persone escluse dalla società li pagheremo naturalmente in futuro.
Risparmi modesti con costi altissimi.
Una nuova forma di distruzione di massa,  simile a quella terribile deriva, l'eugenetica, che si insinuò dalla seconda metà dell'Ottocento in uomini politici e scienziati di alto rango. La differenza è che la selezione e l'eliminazione artificiale di poveri, esclusi, disabili e anziani avviene semplicemente perchè costano troppo, togliendogli diritti e assistenza, ergo facendoli schiattare insieme alle loro famiglie.
In fondo qualche anno fa alcuni scienziati americani con alto quoziente intellettivo, che definirei gentilmente sacchi di letame assetati di genocidio, affermarono che la cura delle fasce deboli della società costa troppo alla collettività. Insomma una teoria economica non nuova, quella che sta applicando il governo italiano con i malati di sla.
Già, perché sembra difficile per ministri e tecnocrati credere che al centro, nel futuro, resterà l'uomo e le sue azioni, non la finanza, l'economia, gli indici azionari, i mercati e altre bestialità.
La strada per salvarci è una sola, concentrarsi sull'umanità e la sua promozione. E lasciar perdere tutte le altre cazzate!

"È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese".
Art.3 Costituzione Italiana