domenica 30 settembre 2012
The brave
sabato 15 settembre 2012
Campioni e coglioni
Oggi l'ex campionessa di Tennis Steffi Graf ha dichiarato su Repubblica: "Non fatevi rubare l'adolescenza".
Lei che a sei anni già collezionava coppe, che a diciassette aveva vinto uno slam, uno dei quattro tornei più importanti al mondo, che consiglia alle giovani promesse di godersi la vita!
C'è un brutto vizio nel mondo di oggi che intasa lo sport.
Ci sono credenze che invadono discipline diverse, secondo le quali, vale la pena vivere già a otto o nove anni lo sport come un dovere e non come un gioco o un piacere.
In questi giorni ho visto almeno 7/8 ragazzi di dieci o undici anni allenarsi dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio. E il tempo per lo studio? In fondo la scuola è secondaria, no? Per qualche genitore che ha il sogno di vedere i propri figli diventare campioncini, è più importante fare cinquantamila allenamenti fino a sfinirsi e concepire la vita come un dovere per il calcio, la ginnastica, la danza, piuttosto che vivere relazioni, vivere la scuola...
Perché poi intervengono gli allenatori: se non vai mica ti fanno giocare, devi venire, devi sforzarti, devi, devi, devi.... a dieci anni a fare i "sagrifici", come li chiamava mio nonno.
Solo che mio nonno a sette anni i "sagrifici" li faceva per poter mangiare...
C'è qualcosa che non quadra. E non credo che la colpa sia solamente di allenatori scellerati che impongono ritmi da sfruttamento minorile a dieci anni.
La colpa è anche di genitori che non sanno darsi le priorità giuste o che per forza di cose si adattano ai ritmi folli creati da allenatori fuori di testa.
Cari ragazzi, ha ragione Steffi Graf, non fatevi rubare l'adolescenza. Non mettete in secondo piano i vostri sogni, gli amici, la vostra crescita per colpa di qualche deficiente, adulto, così frustrato per non essere diventato a sua volta un campioncino.
C'è qualcosa di più importante di essere campioni, non fatevi fregare da questi coglioni!
sabato 8 settembre 2012
La storia del "povero" Arnault
Oramai la crisi è una cruda realtà per tutti, anche per un signore che di nome fa Arnault, quarto uomo più ricco del pianeta, proprietario di innumerevoli marchi di lusso (Louis Vuitton, Dior, Champagne Moet & Chandon....).
Questi sembra che stia decidendo per optare per il trasferimento (soprattutto fiscale, s'intende) in Belgio a causa della super tassa sulle grandi fortune, del 75%, voluta da Hollande.
Certo, un uomo che possiede un impero personale stimato dalla rivista Forbes di 41 miliardi di dollari non dovrebbe aver paura di una tassazione del genere, resterebbe ricco in ogni caso... non milionario, bensì miliardario, in ogni caso...
Ora sembra, forse per premunirsi da critiche, forse per una lunga coda di paglia che il miliardario abbia smentito, ma fino a quando?
E non è l'unico: migliaia di ricchi francesi stanno meditando trasferimenti in fretta e fuga per scappare dal fisco d'oltralpe.
Ora perché non farla anche da noi? A parte perdere qualche essere poco raccomandabile, il Briatore di turno (che peraltro è residente da anni a Londra godendo di una tassazione privilegiata).
In Italia non si sente più parlare di una patrimoniale. La scusa è che "tanto i ricchi porterebbero ricchezze e residenze all'estero al sicuro dai prelievi fiscali".
Perché la Svizzera, San Marino ecc. ecc. si trovano a due passi.
Il problema è uno solo, l'ignoranza. L'ignoranza dell'uomo.
Tanto i ricchi francesi fuggitivi in Belgio o i nostri furtivi trasportatori di denaro ai confini delle alpi se ne fregano di chi è disoccupato senza un lavoro, se ne fregano se lo stato va in malora e milioni di cittadini non arrivano alla fine del mese...
Certo che l'avidità è una brutta bestia, ma l'egoismo, ovvero l'ignoranza più profonda che esista, lo è ancora di più...
Mark Twain diceva saggiamente che "Il miglior modo per stare allegri è cercare di rallegrare qualcun altro".
E allora diciamolo: in Europa abbiamo ricchi tristi, oltre che sciagurati.
Fuggite, sciocchi... così crolleremo tutti, facoltosi compresi...