lunedì 15 settembre 2014

A Veronica di fer de Cheval

“Mi ha accarezzato i capelli e il mio cuore ha martellato così forte che ho pensato: se mi bacia muoio.
Purtroppo mi ha risparmiato.”
 
Stefano Benni

Già, perché all'epoca ero pure figo _(diciamo che mi credevo tale), niente trippetta, niente occhio stanchino, solo marpioncino... la Veronica mi adocchiava, per anni alla ricerca di quel bacio iniziatico che tardava.
Io passavo a pancia fuori col fazzolettone da gran capo in bella vista e sviavo a destra e a manca.
E come un salamotto in calore giravo di fiore in fiore alla ricerca del nulla o meglio della sostanza. Un omo de panza, che amava la paranza.
Si tormentava in incognito, finché per la prima volta, ebbe l'ardore di presentarsi, con una candida scusa, avanzò telematicamente verso il bellimbusto dal vello d'oro, la conobbi e scoprii la bellezza dell'essere, l'attesa dell'esistenza che si scopriva.
Mi vestii a puntino per il primo appuntamento, felpa marrone cacarella, jeans a bracarella, senza barba che sembravo quasi una frittella.
Per fortuna l'incauta fanciulla Veronica di Fer de Cheval ebbe pazienza e come una lenza mi tirò verso l'ardua sentenza.
La passione sfrenata condusse senza timore verso il reciproco odore e convolammo ben presto col piccolo ale a giuste nozze ed a varcare il portale in una campale giornata di settembre!
Da Parigi a New York, da Praga a Boston in giro per viaggi ridenti e supersplendenti.

Ora, rime a parte, per non annoiare l'utenza... ammetto di non essere un tipo facile, peraltro complicato, iperattivo in certi attimi, sornione in molti altri, la pancia in forte crescita, a ritmi di figliolanza. Scappo di qua, corro di là! Tra il lavoro e le sue mille sfaccettature, il Forum des jeunes, gli scout sempre presenti, i libri strabordanti...
Ma ci sei tu, mia dolce fanciulla dal cuore pulsante d'ardore per ser Biccio da Pieve de Campo...
Ci sei tu, quando mi arrabbio e quando faccio da matto, quando mi chiudo come una sottiletta schiacciata dall'hamburger, quando con lo sguardo fisso mi adagio sulle nuvole lontano dal mondo concreto, quando da buon sapientino faccio il precisino, persino quando faccio qualche dolce ruttino o dò un tocco d'arbre magic...
O gentile pulzella ci sei sempre nel mio cuor di provolone, perché il mondo può strabordare, autodistruggersi o perire ma non può finire con te al mio  robusto fianco!
Sogna ragazza sogna che al mondo con te, mi sembra di essere un re!