domenica 14 ottobre 2012

Pigghia nu bastone e tira fora li denti

Oggi in molti si lamentano per la situazione che stiamo vivendo, per il peggioramento delle condizioni sociali ed economiche...
Tutto giusto, viviamo in un paese che sta crollando, incapace di reagire alla crisi.
E' vero però che manca un altro aspetto. La passione di fare e cambiare quello che viviamo.
Con la crisi che imperversa a me sembra che non siamo più in grado di dedicare né tempo né inventiva alle cose che facciamo, alle relazioni che viviamo.
E' normale che così facendo, tutto diventa un peso morto. Il nostro lavoro, il volontariato, lo studio, gli affetti...
Un pò perché per ottenere un minimo di risultati spesso ci vogliono mesi, talvolta anni e non siamo più capaci di aspettare. Un pò perché di risultati non ne vediamo proprio... E infine perché non abbiamo più passioni. Studiamo, lavoriamo, viviamo storie d'amore come automi, come delle macchine senza emozioni, senza coltivare l'avventura di scoprire cosa sta dietro a una scoperta, a una nuova conoscenza o a un'avventura inedita.
Ma soprattutto non siamo più in grado di metterci in gioco pienamente in quello che facciamo: nell'esercitare un mestiere come in una storia d'amore conta e molto quello che noi mettiamo dentro in prima persona. 
Oggi prevale il lamento, un canto triste e solitario, perché effettivamente gli stipendi sono da fame, il lavoro manca e gli affetti si vivono in fretta e furia. 
Ma se non ripartiamo dalla speranza di poter modificare, NOI e non gli altri, NOI, in prima persona le cose che non amiamo, un lavoro che riteniamo di far male, un'amicizia che non va, la scuola o l'università che fanno schifo, non cambieremo un bel niente. La strada è l'unica salvezza e però bisogna percorrerla questa maledetta strada, non restare confinati nelle nostre chiusure. 
Per poter cambiare qualcosa che non ci piace, è necessario dedicargli tempo, arte, tenacia e coerenza.
I gesti, le azioni che compiamo ogni giorno hanno un sapore diverso, se condotte passione e vitalità. Altrimenti, per favore, non lamentatevi, non proferite parola, non scrivere post contro chissà chi...qualora al vostro languido lamento non corrisponda un azione per cambiare ciò che non vi aggrada!
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sabato 6 ottobre 2012

L'Italia è un paese da distruggere?!?

Viviamo in un paese di buffi ipocriti...
Docenti universitari che si scagliano contro il nepotismo, il baronato salvo poi applicare con ineffabile cura l'arte dell'infilare un parente, l'allievo prediletto (di solito anche quello più secsi, col cs) o un rampollo spedito via posta "raccomandata"!
Medici che parlano di etica, salvo poi far chiamare pazienti affetti da tumore per convincerli a votare il figlio del direttore sanitario.
Consiglieri regionali che prima si lamentano dei tagli al loro "misero" stipendio, poi dicono che è una provocazione, poverini, 8.000 euro al mese per pagarsi un mutuo non bastano (ho il sospetto che abitino in un castello di proporzioni gigantesche per un mutuo del genere).
Imprenditori che che danno giudizi morali su altri omologhi (anche giusti per carità) e che qualche anno prima mandavano lettere per chiedere (e ottenere) la depenalizzazione del falso in bilancio. Un bell'esempio di virtù morale, caro signor nientepopodimeno che superipocritaperbenista Diego Della Valle (tanto per non fare nomi).
Ordini professionali che organizzano corsi, lezioni, convegni; luoghi dove è impossibile entrare se non sei figlio del medico o dell'avvocato di turno....
Giornalisti, politicanti e servilini che si scagliano e lanciano la loro benemerita indignazione contro le proteste di studenti, che, in verità, si son svegliati troppo tardi, perché oramai non hanno nulla da perdere.
E poi la gente comune... quelle persone che dentro all'autobus, nel metro, per strada senti aggredire a parole i giovani che "non sono più come noi, non partecipano come noi, non hanno la nostra preparazione, non fanno sacrifici"... e cazzate simili. Peccato che quei stessi giovani non faranno sacrifici, ma vengono sacrificati come merce da macello in un mercato del lavoro che è incapace di accoglierli degnamente.
Talvolta è troppo facile dare la colpa ai Bersani, Berlusconi, Profumo, Monti di turno. Già perché sicuramente questi signori hanno le loro colpe per la situazione che viviamo ora...
Ma è anche vero che tutto il sistema non va, perché in troppi fanno i furbi, i batman, i ladri, i magnaccia della situazione.
Nel film la meglio gioventù, un professore universitario così si rivolge al protagonista: "Qualsiasi cosa decida, vada a studiare a Londra, a Parigi, vada in America, se ha le possibilità, ma lasci questo Paese. L'Italia è un Paese da distruggere: un posto bello e inutile, destinato a morire."
Fatemi un piacere cari magnaccia, baroni universitari, furbetti del quartierino, ipocriti di bassa lega pronti ad arraffare come accattoni qualsiasi cosa appaia di fronte ai vostri occhi...
ANDATEVENE VOI DA QUESTO PAESE, smettetela di rovinarci!