martedì 31 dicembre 2013

Auguri e tempi nuovi

In fondo, che volete che sia? Disperazione a manetta, disoccupazione record, quella giovanile meglio non parlarne, terremoti, guerre terribili e dilanianti. In fondo manca solo una dittatura e siamo a posto (e in Italia con tutti sti rincretiniti non siamo molto lontani...)
Nonostante tutto c'è un ma che frulla in testa.
I miei nonni uscivano dalla guerra, uno è stato undici anni soldato, un altro internato nei campi di lavoro in Germania. Ma non si scoraggiavano, non potevano farlo. Quelli materni si sono sposati nel 1945, col viaggio di nozze a 20 km perché la ferrovia non andava più in là e col pensiero ai campi coltivati da lavorare al più presto; pochi anni dopo, nel 1953 sono stati cacciati dalle terre che coltivavano, senza un soldo con due figli sulle spalle. Eppure non si lamentavano, non potevano permetterselo.
Nonostante tutto, nonostante la povertà dell'epoca, erano capaci di sognare, magari piccoli sogni, una casa o un lavoro... e sono stati capaci di costruire un mondo più bello, più degno, più umano. Smettiamola di piangere, cambiamo ciò che non va e costruiamo un mondo migliore, se veramente ci teniamo, a noi, ai nostri figli, ai nostri genitori che ce l'hanno consegnato. Inventiamo i nostri tempi!
Possiamo far emergere straordinarie idee, far uscire dalla disperazione persone che navigano nel mare solitario della povertà, avere il coraggio di amare il prossimo e sostenere con le nostre braccia i tanti buoni progetti presenti nei nostri territori.
Ci son tante cose che devono cambiare, ma con il nostro impegno con le nostre scelte, con la gioia di percorrere strade nuove. Ci vuole fantasia ingegno, soprattutto fatica di pensare e voglia di cambiare ciò che non va.
Spero sia, il 2014, un anno nuovo, inclusivo e distante dagli egoismi, dal razzismo, dal rancore di chi si chiude in se stesso o dall'odio coloro che lanciano strali, con l'inutile presunzione di essere migliori.
Gli auguri profondi e importanti vanno a tutti, ma in particolare a chi è disoccupato, a chi pensa di suicidarsi, a coloro che vivono sotto i ponti, a chi soffre per qualcuno, a coloro che vivono in Siria, in Sud-Sudan, nella Repubblica Democratica del Congo, nella Repubblica Centrafricana e sta sotto le bombe, muore di freddo, di fame, o di una stupida bomba in testa. Auguri, spero in un mondo per voi, che torni alle origini, ai tramonti africani, fatti di silenzio, luci cangianti e voglia di solcare l'infinito.
Buon anno, che sia per tutti un anno pieno d'amore, di lotta, di sudore, di nuovi spazi condivisi, di straordinarie riflessioni e di speranza!

"Se i tempi non chiedono la tua parte migliore inventa altri tempi"
S. Benni